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L’uomo vuoto

Dividere e regnare. Ormai molte persone hanno capito questo “strumento” del potere, ne parlono nei blog, nei social network, perfino alcuni movimenti politici “alternativi, le “talkradio”….
Purtroppo la maggioranza ha un idea soltanto parziale del problema, le “ricette” per uscire dalla crisi sono essenzialmente di natura politica e finanziaria tralasciando una parte fondamentale che coinvolge valori e morale dell’uomo stesso perché l’uomo ne è stato svuotato….
Il dividere è molto più “sottile” di quanto si crede, e se non si ha ben chiaro il concetto volendo cambiare il sistema politico ed economico lasciando inalterato i “meccanismi” ausiliari del sistema stesso si va incontro matematicamente ad un “remake” sociale…
Di fatto molte persone, i cosidetti incerti ma non solo, sentono instintivamente che manca qualcosa…(io lo chiamerei amore,come suggerito dal “professore”)
Volendo abbattere questo sistema politico-economico con i suoi “scagnozzi”, le loro banche truffaldine, la loro armata, è di capitale importanza neutralizare il braccio essenziale e cioé i loro “mass-media” (probabilmente l’arma più potente che usano).
Questi “mass-media” non fanno altro che diffondere violenza, narcisismo, publicità ingannevole e sesso estremo(senza parlare di messaggi occulti) …non che sia un “bigotto” ma a me sembra che manchi almeno il 95 % della mia vita reale…
La violenza ed il sesso ci vengono “somministrate” in varie forme : film e telefilm, telegiornali, giochi, pub…
Il narcisismo è molto evidente e chiaro : il messaggio non è più “amatevi l’un l’altro” ma “ama te stesso perché lo vali” (forse vi ricorda una “pub” ricorrente ?) .Altri “messaggini” ci suggeriscono che si stà veramente bene solo a casa propria !
Non scordiamoci dell’insoddisfazione perenne in quanto non abbiamo mai abbastanza, noi “meritiamo” sempre il meglio del meglio….un esempio lampante ? I telefonini e PC obsoleti dopo sei mesi…
Dunque il nostro pane quotidiano sono agressioni, guerre, soldi, volgarità, distruzioni e lo scopo del loro messaggio non fà che volerci rendere invidiosi, consumatori, paurosi , agressivi…oltre che il più grande inganno “i soldi fanno la felicità !”)
L’apoteosi in quella micro telecamera inserita in un missile a 500 Km orari che andava ad uccidere non so’ quanti Irakeni davanti a milioni di “telespettatori” sbalorditi ed abbagliati dall’ultimo ritrovato tecnologico al servizio della “morte” !
Forse vi sembreranno discorsi da “chierichetto” , avete torto ; alcuni numeri : dal ’93 ad oggi le violenze fisiche in Tv sono aumentate del 360%, le violenze psicologique del 270% e la pubblicità del 600%….
Nel ’98 in Inghilterra bambini di 4 anni tentarono violenza su bambine di 3 anni in un asilo nido perché lo avevono “visto fare in Tv” , sia ben chiaro non é perché siete adulti che non siete influenzabili…
Pensate ancora di non trovarvi nello stesso calderone ?
Inoltre la Tv dà la parola a circa un 5% della popolazione, dove è finito l’altro 95% ?
Lo scopo principale dei media è percio’ di dividere con la violenza e la sfiducia reciproca, e regnare seducendo le “masse” per vendere di più quindi guadagnare di più in una vertiginosa quanto smisurata “crescita”, al punto perfino di richiedere sempre più crediti nell’unico scopo di renderci schiavi del consumo e degli interessi bancari.
Negli anni ’60-’70 la gente ancora non si giudicava troppo in funzione di cio’ che guadagnava, dagli anni ’80 in poi si è visto quanto i soldi siano diventati l’unico criterio di tutte le nuove generazioni.
Valori dicevamo…la colpa è solo nostra che abbiamo lasciato fare, evitiamo che la storia si ripeta !
Se il nemico è il potere finanziario non scordiamoci del suo braccio armato : i mass-media .

La ricchezza dell’uomo risiede nel suo valore morale…

Il vero ruolo della politica

E’ veramente necessario alla politica centrare in gran parte il proprio interesse
sull’economia o invece più naturalmente assumere il ruolo di disegnatore di un avvenire,
dare delle nuove prospettive, prendere delle decisioni coraggiose per il benessere comune.
Il potere economico, non contemplato nel sistema “Stato”, è per definizione amorale, non
necessariamente immorale in quanto semplicemente detto non è il suo ruolo !
La morale non è il suo problema ma dovrebbe essere inelutabilmente quello del politico…
Oggi, tra una politica di destra che mira ad una crescita generale per mano di una
ricchezza di pochi e per effetto di “trascinamento” porta benessere a tutti gli altri e
una sinistra che aspira ad una crescita, anch’essa, che colmi le differenze tra ceti
sociali, ci si accorge che ambo le parti ruotano intorno ad una colossale menzogna : la
crescita economica.
La menzogna della crescita continua rimane comunque “l’ancoraggio” dei partiti sia di
destra che di sinistra.(vedi PIL,moneta..)
La produzione stessa “mente” al consumatore imponendo delle scadenze pilotate e/o
programmate a molti articoli in nome della “crescita” !
Il consumismo si impone ovunque generando danni collaterali enormi, la salute ne è un
esempio lampante, non più industria della salute ma della malattia, dove non si mira ad
ottenere semplicemente benefici per la salute ma al tentativo di sradicamento delle
malattie con trattamenti chimici che diano il più alto profitto alla catena dell’industria
farmaceutica.
Ovviamente questo “atteggiamento” si estende a tutte le attività produttive contribuendo a
procurare danni alla salute dell’uomo ed al sitema ecologico del pianeta.
La questione è in altri termini, possiamo noi ogni anno consumare più del precedente,
produrre di più e consumare sempre più materie prime ?
Onestamente un uomo dovrebbe chiedersi questo e per forza maggiore un politico !
All’uomo comune dico che diventare “obiettore di crescita” è diventato un obbligo civico
irrinunciabile.
Dunque dobbiamo chiederci se il progresso deve essere al servizio della gente o se è la
gente che debba obbedire ad una dittatura economica di cui la finalità ci sfugge se non
l’ammasso di capitali che comunque non ci dà la “felicità” promessa ma al contrario un
disincanto diffuso nei confronti della vita stessa, e sappiamo che è proprio la ricerca
del senso della vita che differenzia l’essere umano dal mondo animale.
Incredibilmente è soltanto l’uomo a voler distruggere il proprio “habitat” ed a non vivere
in armonia con la natura che lo circonda, ma non tutte le culture furono e sono cosi
strutturate…certamente il sistema della crescita economica “a tutti i costi” rapresenta
l’eccelenza negativa di una cultura mai concepita dall’essere umano.
In questa società dove popolazione significa “Pil” potenziale, sofferenza soltanto spesa
pubblica e il tempo è denaro dobbiamo essere Noi a riappropriarci del senso dei giusti
valori che è dentro di noi e non nell’attuale “filtrato e deviato mondo esterno”.
Passi in questa direzione possiamo farli già da ora sostituendo il “più” con il
“meglio”,l’avere con l’essere, il sapere con il “saper-essere”….
La strada è lunga ma và intrapresa attraverso scelte precise sin da ora ( ad es.Bio,
locale, commercio equo-solidale, rispetto delle condizioni di lavoro con esclusione
assoluta dei minorenni, rispetto dell’etica morale, instruzione e salute a tutti…ecc).
Ed è proprio qui che la politica deve riprendersi il proprio ruolo, assumendosi la
resposabilità del rispetto della volontà del popolo e non di gruppi o potenti “lobby”
economico-finanziarie.

Obbiettore di crescita – Una soluzione esiste

“Obbiettori di crescita”
Ovvero l’anti produttivismo come mezzo per sconfiggere il neoliberismo capitalistico e rimettere l’uomo e i propri bisogni nel rispetto della natura al centro dell’evoluzione umana.
Un passo di transizione necessario per permettere all’uomo la possibilità di ripensare alla propria giusta posizione filosofica, culturale, sociale
nell’economia globale del pianeta….di fatto l’unica crescita consentita.
Ci sono misure che si possono adottare per favorire questa transizione. Ad esempio:
– internalizzare i costi del trasporto,
– rilocalizzare le attività,
– restaurare l’agricoltura contadina,
– stimolare la «produzione» di beni relazionali,
– ridurre lo spreco di energia di un fattore 4,
– penalizzare fortemente le spese di pubblicità, e vietare quelle “non veritiere”.
– decretare una moratoria sull’innovazione tecnologica, fare un bilancio serio e riorientare la ricerca scientifica e tecnica in funzione delle nuove aspirazioni.
– Vietare le proprietà intellettuali di interesse al bene comune,
– riconvertire le fabbriche inutili (come quelle automobilistiche) in fabbriche di apparecchi di cogenerazione energetica,
– ritrovare un fabbisogno ecologico uguale o inferiore alla superficie del pianeta, vale a dire una produzione materiale equivalente a quella degli anni 1960-70,
– aiuti ed assicurazioni soltanto a chi ha riconvertito il proprio terreno al biologico,
– ecc….
LA CRESCITA è necessaria alle democrazie consumiste perché in mancanza di una prospettiva di consumo di massa, le disuguaglianze sarebbero insopportabili (già lo stanno diventando a causa della crisi dell’economia di crescita). La tendenza al livellamento delle condizioni e il fondamento immaginario delle società moderne.
Pura illusione …si fanno i conti senza l’oste : la natura.
La vera questione è : le masse “ricche del nord” sono di fatto pronte ad abbandonare le false promesse di accrescimento del loro livello di vita al prezzo di un aggravamento delle ingiustizie sociali planetarie ?
Difficile ma una soluzione forse c’è e si chiama “democrazia ecologica locale”, un idea che parte da un riassetto territoriale, bonifica e ricostruzioni ambientali dal basso, cioè dal vissuto dei cittadini con le loro attese e soluzioni, un villaggio globale, le bio-regioni, con una “democrazia delle culture” lontano anni-luce da un governo mondiale, dove pluralismo e diversificazione sono le parole d’ordine.
Bisogna fare in fretta perché esiste un pericolo incombente, molti personaggi influenti non credono nelle capacità delle società “democratiche” di prendere le misure che s’impongono e vedono come unica via d’uscita dai vincoli una forma di eco crazia autoritaria: eco fascismo o eco totalitarismo.
Ovviamente questa possibilità ha ragion d’essere per pura paura dei poteri forti di perdere il controllo perché sanno (forse meglio di noi) che nell’impossibilita di rovesciare frontalmente la dominazione del capitale e delle potenze economiche mondiali, i cittadini possono scegliere il dissenso e una strategia progressiva di transizione attraverso la riconquista e reinvenzione dei “commons” nonché l’auto-organizzazione del micro e macro villaggio.
Perciò quello che dobbiamo chiedere a chi ci rappresenta non è una vaga e nebulosa “non politica” ma delle scelte precise nell’interesse del bene comune ed indirizzate ad uscire dall’utopia della Crescita a tutti i costi.

La tempesta perfetta

Si può affermare che l’attuale sistema basato sulla “crescita” intesa come produzione e dunque relativa consumazione di beni è diventato insostenibile per motivi essenzialmente ecologici.
Impensabile ormai credere che la “natura” non presenterà il conto per il degrado a cui abbiamo sottomesso il pianeta e probabilmente lo farà molto presto se non ci sarà un inversione di tendenza.
Bisogna che gli “economisti” si rendano conto che la teoria dei mercati secondo la quale la crescita crea richezza e per effetto dall’alto in basso crei lavoro e nuovi bisogni nel rinnovo perpetuo di infinito sviluppo non solo si tratta di un falso ma sopratutto di un enorme danno all’ambiente.

C’è da chiedersi, ritenendo l’Oligarchia finanziaria non ignorante, perché seguita ad imporre l’effimera crescita materiale ?
La sola risposta possibile è che questo è l’unico modo per fare accettare alla società le profonde ineguaglianze esistenti eludendo i lavoratori che possono accedere a ricchezze apparenti e lubrificando cosi’ il loro sistema senza modificarne la struttura.
In altre parole agrappandosi allo “status quo” pur di non rinunciare ai propri privileggi a qualunque prezzo, omicidi di massa compresi…

Pensandoci bene, non si tratta dunque di “solo” ingiustizia sociale ed intoleranti ineguaglianze di “classe” ma come già previsto da alcuni di danni vedi più o meno irreversibili al pianeta. Ecco perché “sociale ed ecologia” sono indissolubilmente legati.

La giustizia e la coesione sociale vanno di pari passo con l’equilibrio ecologico, l’inegualianza sociale crea squilibri nell’ecosistema del pianeta direttamente ed indirettamente.

L’Oligarchia dominante attraverso i governi al loro servizi non fanno altro che ribadire che la soluzione alla crisi è una sola : la crescita della produzione, l’unica arma per combattere la povertà e la disocupazione, l’unico modo per accrescere il livello generale della ricchezza e dunque di migliorare le sorti della popolazione senza però neanche accennare che c’è assoluto bisogno di modificare la distribuzione della ricchezza.
A dire queste cose sono professori e super qualificati tecnici della micro e macro economia non solo indegni rapresentanti del popolo ma dell’intero ecosistema planetario, basti pensare al contadino costretto a vendere la sua frutta a cinquanta centesimi e buttare via gli eccessi per una questione di mercato…dov’è la morale o la giustizia in tutto cio’ ? Se nello stesso instanta nel Corno d’Africa muoiono migliaia di bambini per denutrizione.

Cio’ che gli economisti non capiscono fino in fondo è che l’economia reale è di fatto un sotto-prodotto dell’ambiente naturale: egli pensano che la crescita economica sia un bene, credono che le risorse siano infinite perche dal momento che esse diventino rare o economicamente incovenienti l’uomo troverà subito un alternativa, pensano all’energia come ad un bene qualunque dal quale ricavarne un guadagno senza malaguratamente capire che l’energia è la materia prima e la condizione necessaria per ottenere altre risorse.

Certamente quello che dovremo rivedere e riconsiderare é indubbiamente il nostro modello di vita, perche di questo passo con le future carenze energetiche, i disordini sociali e le rivolte, gli inevitabili conflitti di interessi fra le grandi potenze (Russia,USA,Cina,India…), il rischio di una terza guerra mondiale è più che probabile.

“La terra non appartiene all’uomo, é l’uomo che appartiene alla Terra. Tutte le cose sono legate come il sangue che scorre nelle vene di una stessa famiglia.Tutto cio’ che succede a la Terra succede ai figli della Terra. Non è l’uomo che ha intessuto la trama della vita, egli ne è solo un filo, tutto quello che fà alla trama lo fà a se stesso.” Capo Seattle (1754-1866)
Quanto dice Capo Seattle è il punto cruciale della nostra esistenza e direi sopravivenza, se l’uomo non metterà da parte la propria arroganza non ci saranno vie di scampo.
Noi, per ripetere un’affermazione già celebre, consomiamo le risorse del pianeta con dei soldi che non abbiamo dei beni di cattiva qualità dei quali non abbiamo bisogno, fabricati da operai sfruttati, per impressionare gente che non amiamo e per finire depressi, insodisfatti ed infelici.” E une corsa verso il disastro.”

Ma cio’ che is stà preparando non sarà altro che “la tempesta perfetta” . La crescita esponenziale della popolazione, la carenza dell’energia, la sempre più bassa qualità del cibo per far fronte alla crescita demografica, le politiche sociali ed economiche, le guerre per appropriarsi delle risorse, l’ assenza di sviluppo spirituale a fronte di quello materiale e tecnologico, l’avidità dilagante del sistema economico, l’arroganza dell’uomo di fronte alla natura…
Molti problemi si potrebbero già evitare se ci sentissimo veramente per quello che siamo; vale a dire dei semplici locatari e non i padroni del mondo.

Chiariamo una cosa…

Chiariamo una cosa, la lotta che è sempre esistita è quella della gente povera contro l’oligarchia di turno, vedi la storia , oggi la faccenda è sempre uguale soltanto che è più giusto chiamare il potere forte basato sulla ricchezza : una plutocrazia.

Anche se i termini sono cambiati nella sostanza i fatti sono gli stessi, cioè c’è una guerra in atto tra ricchi e poveri di tutto il mondo e stanno vincendo i ricchi.
Hanno decisamente preso il sopravvento dopo la “grande paura” che si sono beccati nei primi anni ’70, quando sembrava che lo spirito “sessantottino” durante la rivoluzione culturale di quei anni sembrava voltare a sinistra contestando fortemente tutte le instituzioni e i governi di molti paesi.

Tra l’altro una crisi allora creata da loro stessi che ad un certo punto sembrava sfuggirgli di mano, un effetto boomerang pericoloso che convinse l’oligarchia ad attuare un piano che prevedeva il pieno controllo della società attraverso i media, l’istruzione, le materie prime ,il debito pubblico e privato, l’energia e infine la salute.
Un attacco a tutto tondo che non intendeva lasciare nulla al caso, nelle mani di pochi “eletti”.
Ovviamente il cavallo da battaglia per l’accesso al controllo era prima e ora attraverso il debito, si
esattamente come farebbe un qualunque usuraio di basso fondo, con strumenti come il ricatto e l’appropriazione “coatta” dei beni dei debitori, meccanismo molto redditizio con paesi del terzo mondo per accapararsi le materie prime, ma efficace anche nei paesi cosidetti del primo mondo.

Non siamo liberi sopratutto perché non siamo correttamente informati e perché non partecipiamo, alla vita politica, ai problemi sociali..ecc.. deleghiamo gli uomini politici per risolvere queste questioni e non ci accorgiamo di avere dato loro troppa importanza e di averli in qualche modo “idealizzati”.
Il politico stà sempre dalla parte di chi detiene il potere, quello che dobbiamo fare è riprenderci per davvero la sovranità popolare e ristribuire la ricchezza in modo equo e solidale.
L’Italia è diventata il simbolo di questa paura da parte dell’oligarchia, sfociati con crimini ed attentati con la complicità dei servizi “deviati” italiani ed americani e non solo…
Quello che dobbiamo assolutamente chiarirci è che tipo di società vogliamo per noi e i nostri figli, ritrovare dei sani principi ed un etica irreprensibile…

I Teorici del liberal-capitalismo

Ora basta, ne abbiamo veramente piene le scatole, luminari
e professori della Bocconi con Master in economia
esclusivamente made in USA, portaborse dei peggiori
banksters del pianeta, servi del FMI e della BCE, i vostri
inganni e giri di parole sono arrivati al capolinea.
Le vostre teorie ormai sono stonate quanto la vostra
presenza nello scenario economico, ogni vostra azione ci è
ben chiara oramai.
E anche se vi diverte proliferare “panzanate” o fantasiose
spiegazioni a giustificare la crisi attuale, nulla potete
contro l’evidenza dei fatti.
Non serve ricamare sulla parola “inflazione” se non per
ribadire che altro non è che la più sofisticata forma di
schiavitù mai concepita, che mira soltanto ad impoverirci
ed indebitarci sempre di più , tutti siamo coscienti che
il nostro potere di acquisto si è dimezzato, d’altronde
sapete bene cosa volete ottenere con l’immissione di nuovo
denaro.
Lo stesso discosrso vale per il famigerato “signoraggio”
che vi affannate a giustificare in tutte le salse !
Caposaldo dell’inganno globale perpetrato ai danni della
gente comune, forma odierna dei tributi medievali atti a
sottolineare la vostra storica ed indiscussa superiorità,
nulla è cambiato.
Oggi venuti meno alcuni vostri metodi per tenerci “buoni”
intendete controllarci attaverso l’accanimento economico
cioè la privattizazione sistematica di tutte le risorse
umane, sicuri di ottenere ciò grazie all’enorme
disponibilità economica che avete “rubato” al popolo intero.
Gridiamo “basta” perché non stà in piedi che si privatizzi
la sanità, le scuole, l’acqua, i beni pubblici, etc…
Diciamo basta alle vostre favole social-economiche e alle vostre prepotenze.
Ma questo voi l’avete già intuito ed è per questo motivo
che decidete di nascosto come ad esempio l’istituzione di
nuove forme di eserciti e rapresaglie armate pronti ad
intervenire contro il pericolo “dissidenti”.
Non dimenticate però che questi eserciti sono fatti di
persone in carne ed ossa e capiranno che non potranno fare
altro che abbassare la guardia proprio come l’ultimo atto
del film “V per Vendetta” perché nulla è più forte del
potere della verità ed è la verità che ci renderà liberi…
Le parole sono difatto finite…esaurite, questa è una
guerra, una guerra esclusivamente tra ricchi e poveri di
tutto il mondo e nient’altro.
L’ultimo G20 ha messo a disposizione 20 billioni di
dollari per il salvataggio delle banche, con la metà
verrebbe risolta la fame nel mondo e salvate migliaie di
vite umane, con a quanto pare il colpevole silenzio della chiesa…
Non sò se c’è in giro ancora qualche illuso dal social-
politico o altro in tal caso gli consiglio un giro per
Haiti o nel Corno d’Africa invece di frequentare gli
soft-snob dibattiti banali e retorici-compiaciuti dei
salotti televisivi e mondani.
Power to the People…

L’Oro Blu

Capire il motivo per il quale l’oligarchia mondiale auspica la rapida privatizzazione dell’acqua ci fà capire il sistema e
il “mudus operandi” di questi cialtroni avvoltoi della finanza globale.
L’era dell’oro nero cioè il petrolio stà per finire ed stà per inziare L’era dell’oro blu (ndr veramente è già iniziata) e cioè
dell’acqua. Mentre l’oligarchia finanziaria mondiale stà tentando di accaparrarsi delle più grandi riserve d’acqua nel mondo, la parola
d’ordine a tutti le nazioni sotto il loro controllo è privatizzare l’acqua potabile, fonte nel recente futuro di immensi guadagni e
speculazioni a danno della popolazione mondiale.

La “ristrutturazione dell’acqua” porterà inevitabilmente come per la “ristrutturazione agricola” i popoli prima autosufficienti e ricchi
di alimenti ad uno stato di totale dipendenza dei mercati per carenza di cibo interno.

Nei paesi dell’area latinoamericana operano numerose aziende europee che gestiscono le reti idriche per la fornitura pubblica dell’acqua. La maggior parte di queste imprese private sono filiali locali che fanno capo alle tre principali corporation del settore a livello globale: le francesi Suez e Vivendi che controllano più del 70% del mercato mondiale dei servizi idrici, e la tedesca RWE-Thames. Questi tre “giganti”, che forniscono acqua a circa 300 milioni di utenti in 130 paesi, si situano tra le 100 multinazionali più ricche, con un introito totale di quasi 160.000 milioni di dollari [dati del 2002] e con un tasso di crescita del 10% annuo.

Quasi tutta l’America Latina è in “guerra” contro la privatizzazione dell’acqua, in Bolivia nel 2000, quando la Banca Mondiale impose al governo del paese andino la privatizzazione dei servizi idrici in cambio della concessione di un prestito di 25 milioni di dollari. Qualche mese dopo nella regione di Cochabamba, una tra le area più povere della Bolivia e popolata da mezzo milione di persone, l’intera rete di distribuzione dell’acqua fu acquistata dall’impresa statunitense Bechtel. Nel giro di poco, il prezzo delle tariffe aumentò a tal punto da scatenare l’ira di decine di migliaia di abitanti. La protesta culminò in una serie di gravi disordini e in uno sciopero generale che paralizzò la città. Alla fine delle ostilità, Bechtel fu costretta a cedere e a fare le valigie dalla Bolivia.

Fonti d’informazione alternativa ci fanno sapere che lo stesso Bush figlio ha acquistato un vasto territorio con annesse fonti idriche in Uruguay e guarda caso Bush senior fece lo stesso anni prima (in tempi non sospetti!)

Gli abitanti delle zone più povere del Perù hanno intrapreso da anni una lotta senza quartiere contro le imprese erogatrici, a causa dei livelli proibitivi che hanno raggiunto le tariffe della loro acqua. A Lima, la gente povera arriva a pagare l’acqua – per giunta molto inquinata – fino a 3 dollari al metro cubo dovendosi anche preoccupare del suo trasporto, tutto a spese proprie.

Non così distante dal bacino dell’Usumacinta, “la popolazione indigena del Chiapas (Messico) ha intrapreso una dura battaglia contro “Coca Cola”, che vorrebbe assicurarsi il controllo delle riserve acquifere della regione. In una nazione dove la maggior parte della popolazione deve sopportare il razionamento dell’acqua, più del 30% del consumo di acqua dolce si concentra proprio nello stato del Chiapas, dove la multinazionale si è saldamente insediata facendo pressioni sui governi locali per ottenere le concessioni necessarie ad acquisire la proprietà privata sulle sorgenti d’acqua.”

Probabilmente la più grande riserva d’acqua dolce del mondo si trova in Brasile. Lo studio effettuato dai ricercatori dell’Università del Parà stima che l’immenso deposito di 440mila chilometri quadrati per uno spessore medio di 545 metri contenga 86mila chilometri cubi di acqua dolce, una quantità superiore al Mediterraneo. La falda, la cui scoperta è stata annunciata dopo trent’anni di trivellazioni, scavi e test, spesso in luoghi di difficilissimo accesso, si trova sotto gli stati amazzonici di Parà, Amazonas e Amapà, lungo quindi il corso del Rio delle Amazzoni e alcuni suoi affluenti.

La corsa all’Oro blu è iniziata in seguito all’asserzione da parte della “pseudo-scienza” che le riserve acquifere si stanno esaurendo, ricerca falsata dalla prepotenza di questo “scientismo” al servizio dei padroni della globalizzazione. Ovviamente questo è totalmente falso,
esiste la reale possibilità di tornare alla sufficienza facendo le scelte giuste e rinunciando alla cementezione selvaggia favorendo un ritorno alla terra dell’acqua e facendo un uso intelligente dell’acqua piovana per le irrigazioni, e altri studi interessanti sono in corso.

Gli Indiani d’America, i veri americani, vivevano in simbiosi con la Natura e per loro l’acqua insieme alla terra non appartenevano a nessuno in quanto godibili da tutti gli esseri viventi.

Un Mondo Nuovo..

Si fà sempre più chiaro questo “disegno di un mondo nuovo” , di infinita ed intatta ma esclusiva ricchezza e di vera ed estesa povertà , con governi sempre più administrativi simili a conduzioni condominiali in quanto privi di strumenti per governare perché derubati da tempo da potenze economiche e multinazionali fuori da leggi e constituzionalità nazionali , oltre ovviamente privi di qualsiasi etica e morale umana. Negli ultimi 3 mesi muiono 29 mila bambini nel Corno d’Africa , una carestia provocata dalle speculazioni finanziare e dalla scelta dell’agricoltura commerciale a discapito dei piccoli contadini e della bio-diversità per paura che possano sfuggire al loro controllo . Scelta appoggiata dalla stesse Nazioni Unite che ora mendicano 144 millioni di dollari per fare fronte all’emergenza. Ora cercano di incolpare l’utilizzo del grano come energia combustibile e la siccità come principali colpevoli mentendo spudoratamente al popolo di tutto il mondo.
In questo preciso momento offrire protezione e aiuto a Popoli che sono stati derubati ed ingannati per decenni, ai quali sono stati sottratti beni e libertà, dichiarando di aver trovato soltanto il 45% del necessario è oltremodo oltraggioso ed offensivo.
Dove ci sono grossi interessi economici si manda l’esercito che necessitano ingenti ed infiniti capitali per coprire le spese (ma tranquilli tanto paga sempre il popolo) e dove c’è la fame non si trovano i soldi…
Nel fratempo nel mondo occidentale stringe sempre di più la “crisi economica”
globale indotta da i poteri oligarchici finanziari e guarda caso in Italia arriva una “nota” congiunta da Abi,Ania,Confindustria,Rete Imprese Italia…ecc.. che amonisce il governo ad accellerare le riforme a favore delle privatizzazioni e liberalizzazioni in modo di dare più spazio alla “libera attività inprenditoriale e al mercato” senza necessariamente dover aspettare la modifica dell’articolo 41 della Constituzione, ovviamente vengono suggeriti altretanti tagli ai “sprechi” della Politica.
Guarda caso questi “consigli” vengono dal mondo economico privato…cioè da coloro che hanno creato la crisi. I sacrifici per “risanare” il debito publico
viene richiesto al Popolo mortificando i lavoratori, i pensionati, lo stato sociale, i studenti…
E arrivato il tempo di rovesciare questo stato di cose, di aprire gli occhi
e di comprendere ciò che stà succedendo…iniziando per tagliare la lingua a chi mette in discussione l’articolo 41 della Constituzione Italiana.. nonché ad i suoi mandanti…

Le radici del male

Appare incredibile ma è proprio il pensiero scientifico dominante odierno a limitare la nostra libertà, la sua stessa tendenza autoritaria ad assolutizzare una razionalità scientifica confinata quale unica forma valida di pensiero, incapace di rendersi conto che gli occhi con qui guarda il mondo sono parte integrante dello stesso mondo.

Questo pensiero si è infitrato attraverso i vari mezzi d’informazione di massa abbracciando inevitabilmente la mediocrità, il ragionamento automatico, la superficialità, il mercato, la demagogia populista e l’ideologia prefabbricata per cervelli connessi a falsi dogmi integrati.

Questa tendenza autoritaria ha trasformato la “scienza” in un ibrido tra un tecnico, un manager e un sacerdote dell’ordine mondiale capitalistico.

Questa scienza si chiama “Scientismo”, o la metafisica che essenzializza un oggetto come definito dai parametri del metodo sperimentale quantitativo che riduce la realtà alla condivisione linguistica e teorica (a sua volta convenzionata in termini matematici) preselezionata e definita appunto come reale, senza tener conto della genesi del linguaggio stesso , della teoria né delle variabili dell’oggetto.

Un ingenua fede nella verità astorica, assoluta e onnicomprensiva della scienza come metodo e come risultato. Un’indebita appropriazione della conoscenza medesima con la scienza.

In un certo senso lo scientismo è il provincialismo della conoscenza, ed è divenuto per questo il verbo comune della cosiddetta globalizzazione.

Ora è necessario capire che la “diffusione culturale” di tale pensiero è avvenuto attraverso quotidiani popolari ed importanti case editrici definite progressiste e che gli apparenti obiettivi antireligiosi erano falsi scopi. Quello che realmente viene mediata è una visione oggettivista della conoscenza.

Inoltre la cultura umanistica e scientifica divulgata nelle università europee riduce la conoscenza ad una convenzione strumentale per il dominio tecnico di struttura extrascientifica (quale il capitale, l’industria, il progresso e la guerra). La ricerca ridotta all’esaltazione dell’utile economico, dell’oppressione e dello sterminio.

Ma non finisce qui, il colpo mortale che si abbatte sulla conoscenza generale è l’allontanamento graduale della visione olistica della scienza come ricerca per l’umanità a favore della suddivisione, della parzializazzione, del particolare a discapito dell’insieme portandoci sempre più ad un’incomprensione della verità scientifica o conoscenza.

Molto prima di tale scienza, con la stessa autocrazia e fondamentalismo viene divulgata la “religione” dove la fede è l’unica realtà riconosciuta a discapito del proprio raziocinio ed intelletto.

Stesso metodo, stesso fine, salvaguardare il potere disciplinando tutti i rapporti sociali in base ad un unica ideologia, manipolando il consenso, controllando e plasmando le opinioni e le convinzioni degli “ignoranti”.

E il trionfo del pensiero unico, esclusivo,l’anticamera dell’annientamento dell’individuo, il trampolino del totalitarismo, la vittoria del mediocre sull’eccellente per mano dell’ignoranza galvanizzata dal potere.

Il sistema piramidale, gerarchico, altro non è che il modo più efficace per eliminare la partecipazione e l’interferenza della maggioranza numerica del popolo, l’esclusione della libertà.

Ciò che il popolo non capisce sono essenzialmente due cose : l’apparente democrazia che in realtà si tratta piuttosto di plutocrazia ossia il predominio sociale e politico di pochi individui e gruppi detentori di grande ricchezze e secondo la reale conoscenza soggettiva del sistema socio economico.

Questo potere temporale ha dunque minato il sapere o la vera conoscenza per realizzare i propri fini.

Tali azioni però non sono sufficienti al controllo assoluto e all’oligarchia non sfugge un fattore importante : nell’uomo non cessa mai la ricerca della conoscenza.

E storia che l’uomo non appagato del proprio sapere e di quello che il sistema gli propone sente di dovere rivolgere le proprie insicurezze e sete di conoscenza altrove.
Egli crede di trovare nelle Loggie massoniche la fonte delle sue esigenze e la soluzione ai propri dubbi.

Lo studio esoterico e “la ricerca del Santo Graal” sono di indubbio fascino ma di nuovo ci troviamo di fronte ad un sistema di controllo di natura piramidale con gerarchie precise e ben delineate, dove fede e “sapere superiore” si trovano perfettamente integrate e distribuite in “pillole” omettendo sapientemente di evidenziare gli effetti collatterali. Scale e gradi sono tenute in “camere stagne” al fine di ottenere un controllo più efficace del sistema.

Le radici del male sono profonde ma possiamo iniziare a realizzare i primi passi,sfuggire le ideologie e i dogmi, rendersi conto dell’irrinunciabile partecipazione attiva alle politiche socio economiche del proprio paese attraverso scelte condivise e propositive. Nonché ad impegnarsi ad una maggiore comprensione del sistema economico nel senso lato.

Libertà vuol dire “partecipazione”.(G.Gaber)

Banksters i nuovi Tiranni

E materialmente impossibile uscire dal debito, questo i politici non lo dicono, ma non riusciamo a pagare neanche gli interessi sul debito figuriamoci il debito stesso.
E incredibile che imminenti economisti non capiscono che questo sisterma è stato creato ad arte da i banchieri e soltanto nei loro interessi …
Essi ci prestano soldi che non hanno, in quanto sono autorizzati ad emettere carta moneta dieci volte tanto per ogni obligazione coperta allo Stato, ma questo fa parte del disegno mirato all’arrichimento fraudolente messo in piedi ormai da tempo.
Il trucco fondamentale di questo sistema è “nel controllo dell’emissione o meno del denaro” , possono cosi semplicemente determinare inflazione o deflazione a proprio piacimento.

Il risparmiatore in questo sistema vale zero e non viene assolutamente tutelato, non solo il dolo ma anche la beffa perché se non paga èstato messo in piedi una macchina che gli porterà via tutto !
Ma il modo per riprenderci la nostra vita e toglierla dalle mani delle banche c’é…allora perchè non farlo ?

La gente dovrebbe aprire gli occhi e decisamente riflettere con la propria testa delle cose importanti.
Se riconosciamo che la creazione della moneta è avvenuta per agevolare gli scambi perciò al servizio della comunità dovremo solo e soltanto per questo motivo ribellarci a ciò che accade oggi, perche è esattamente il contrario…

I banchieri si devono essere resi conto che avere nelle loro casse i soldi dei risparmiatori per poi reinvestirli nella comunità stessa migliorando ed agevolando la crescita della stessa, non era sufficiente…
Essi hanno deciso di passare da servizio (utile) ad un ruolo di assoluto protagonismo e non solo…
Hanno deciso da soli che i soldi in loro possesso ma non di loro proprietà avevono un valore in se e non fossero soltanto utili per regolarmentare le attività dell’uomo.
Il concetto stesso degli interessi sui prestiti, non solo non viene restituito alla comunità (2-3 % contro i 10-12 % tra CC e prestiti) ma lascia perplessi sopratutto riguardo all’etica morale di tale pratica.

Il detto “soldi portano soldi” è un pensiero deviato ed immorale di accettare le cose perchè non si può misurare le attività umane soltanto attraverso la ricchezza.

I Banchieri hanno capito che potevano fare soldi con i soldi stessi senza l’industria o la forza lavoro (oltre tutto meno rischioso) e che per impossessarsi di un intero Stato dovevono indebitarlo ed appropriarsi della sua “moneta”. La svolta decisiva è stato quando i singoli Stati hanno deciso di “privatizzare” la propria Banca Centrale, questa è stata la stoccata finale che ha portato e stà portando molte nazioni al collasso economico.

Ora è fondamentale chiedersi perché mai l’Oligarchia finanziaria vuole portare “la gallina dalle uova d’0ro” fino al collasso, sarà solo per ingordigia o sotto c’è dell’altro ?

Se osserviamo attentamente quello che succede intorno a noi, ci rendiamo conto che l’Oligarchia finanziaria controlla le fonti energetiche (fossile e nucleare), le riserve dei cereali(il cibo), la cultura e la salute, e ora stanno mettendo le mani sull’Acqua, le forze armate (ONU), il commercio mondiale… etc …etc…

Se questa volontà di controllo assoluto è dimostrato quale appellativo potremo dare a tale realtà se non…di.. “Tirannia Globale”.

Diciamo no alle Banche del debito e lasciamole fallire senza muovere dito, non ci servono, in quanto Stato possiamo creare la nostra moneta senza debito , se lo Stato può emettere un obligazione può emettere anche una Banconota sempre di un pagherò si tratta ma senza prenderlo in prestito da una Banca privata. I soldi li devono emettere lo Stato e nessun altro in quantità adeguata alle esigenze del Paese.

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